Prodotto ad Alta Fermentazione. E’ il progetto originale che ha dato vita anche alla Papëssa. Il suo processo produttivo prevede che quando la Papessa va in bottiglia, una parte viene messa in barrique e vi rimane 12 mesi. Qui riceve caffè e spezie. “Birra dal bel colore ebano, di gran […]
Archivi Giornalieri: 25/09/2013
Prodotto ad Alta Fermentazione. Birra prodotta da una fermentazione ad opera di un inoculo di lieviti (tra cui brettanomyces) e batteri lattici che sono alcune varietà presenti nella fermentazione dei Lambic. Successivamente vengono aggiunte in macerazione delle susine damaschine(Ramassin) per riaccendere un’ulteriore fermentazione che caratterizza il prodotto. “L’utilizzo, unico nel […]
Prodotto ad Alta Fermentazione. Birra fermentata esclusivamente in tini di rovere, maturata successivamente per 12 mesi in barrique grandi in cui compie una rifermentazione lattica. “Omaggio alle oud bruin fiamminghe che si manifesta soprattutto all’olfatto nel contrasto tra le note dolci di caramello e quelle acidulo-lattiche. Nel palato i sapori […]
Prodotto ad Alta Fermentazione. Birra prodotta con l’aggiunta di mosto d’uva Freisa in fermentazione. “Birra complessa, di grande finezza ed eleganza, in cui sorprendentemente convivono tre anime, quella fruttata con sentori che ricordano la fragola, il lampone ed il ribes rosso, quella acidula-citrica con lievi aspre note di limone e […]
Prodotto ad Alta Fermentazione. Birra dal colore ambrato e dal sapore vinoso, fermentata e maturata esclusivamente in tini di rovere. Prodotta seguendo una ricetta di ispirazione belga. L’acidità appena pronunciata e l’amaro molto contenuto, rendono questa birra versatile negli abbinamenti e adatta ai piatti tipici della cucina mediterranea. “Birra dal […]
A Napoli il soffritto è chiamato anche tosciano e saporiglio. E’ un piatto da intenditori, che manda bocca e stomaco in fiamme e richiede l’accompagnamento di un vino rosso robusto per spegnere l’ardore del peperoncino forte.
E’ questa una versione rivisitata degli antichi spaghettielli ‘nzogna e pepe cioè con sugna e pepe cosparsi generosamente di pecorino piccante grattugiato; per lungo tempo il burro è stato un condimento riservato a palati raffinati ed a borsellini ben forniti, poco o quasi nulla adoperato dal popolo napoletano.
Già conosciuti nel 1300, i vermicelli furono chiamati così perchè anticamente venivano preparati a mano ed erano molto più corti di quelli attuali ed avevano la forma di vermetti essendo a volte anche storti.
Fino agli inizi del Novecento la pesca dei frutti di mari era eseguita dai rastrellari che dai loro gozzi scandagliavano la sabbia con lunghe pertiche, alla cui estremità era fissato un rastrello, portando in superficie i frutti di mare. La vendita era effettuata su bancarelle allineate lungo il litorale di […]
Vuole la leggenda che siano stati introdotti dal viaggiatore Marco Polo, di ritorno dalla Cina (altro Paese nel quale sono noti e apprezzati piatti tradizionali) nel 1295, sebbene nella descrizione della Sicilia tramandataci da Idrisi al tempo di Ruggero II di Sicilia nel suo famosissimo Libro di Ruggero si faccia […]